facciamoci del mare

ancora per un fine settimana di questa estate balzana, con temporali e freddo a luglio, ma con un agosto che non ricordavo da anni. e un settembre che solo nel 1983. su di noi, nemmeno una nuvola, a parte i temporali parlamentari. -sono indignata per le pensioni di cui si vociferava a ferragosto. 40mila euro al mese per 13 mensilità a lamberto dini? a giuliano amato? e a quanti altri, boia d’un mond leadar? (leadar in dialetto romagnolo significa ladro e nel mondo si legge capo…eh?)-

e allora facciamoci del mare e cerchiamo di non pensare, di allontanare il groppone, di non cadere nello sconforto. facciamoci del mare e pedalare, ancora una volta da riccione a faenza. 90 km di pianura pianissimo. guardandomi intorno, avanti e dietro. scoprendo un lungomare a tratti desolante, a tratti meraviglioso.

rimini san giuliano: il  porto fiorito

savignano: il dado è tratto

cervia: la salina camillona

verso forlì: la strada bollente

a casa: il culo dolente.

ps: questo lo risparmio alla vista, ma l’ho sentito bello forte. il viaggio vale l’esperienza. ora solo un pensiero; la pioggia promessa, quella tanto desiderata da molti, doveva arrivare ieri. io lo sapevo che sarei riuscita da far gitarella anche ieri. lo sapevo sì e a cervia c’era il mediterraneo nelle bancarelle, c’era un’amica e i suoi due figli, c’era una bella giornata insieme.

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