pranzo a cassetta

e si ricomincia con la piscina, esercizi forzati per spalle dissestate e, esattamente come un anno fa, le temperature consentono gambe soperte, plaid azzurri e pic nic di leggerezza.

ho deciso che quando sarò grande voglio fare la riempitrice di cassette da pic nic. che i monopiatti in piccole dose sono uno sfizio da assaggio e di gusto. che uno via l’altro il tempo vola fra un raggio di sole e una viola viola.

che vorrei esser spensierata come sembro leggendomi e invece no. che pesi ai piedi vanno di pari passo con i palloni in testa.

-whatever-ecco il mio pasto picnic

broccolar di orzo su cavolifrullati – banarancia bread a chiudere

 

nel vaso da conserva:

passatina di cavoli

orzo

broccoli tirati in padella

 

nel sacchetto trasparente

banarancia bread

per la crema di cavoli ho semplicemente lessato in acqua bollente salata le foglie e il gambo di un cavolbfiore (le parti che in genere si buttano), insieme a un fondo di cipolla rossa, tre foglie di cavolo verza (le più esterne). una volta morbide, ho minipimerizzato il tutto e raffreddato in fuoririfero. (la sera a 5 gradi sulla finestra)

poi ho sbollentato nell’acqua salata anche i broccolini così com’erano, con gambi e foglie intere, ripassati con aglio in padella senza olio.

per il banarancia brad non ho fatto altro che sostituire con la buccia di arance 300 gr di banane del banana bread

la ricetta è sempre quella di cinthia barcomi imparata da alex, fatta con la farina integrale come da sempre faccio io, ma questa volta avevo solo due bananine rinsecchite e nere che non arrivavano ai 100 gr. per raggiungere gli occorrenti 400 ho aggiunto le bucce delle arance spremute (naturali e bio, naturalmente) che ho sempre in ammollo per far canditi. (copioincolloemodifico la ricetta che ha scritto l’alex, mi serve a mme, che la stampa è tutta picciccosa)

  • 125 gr di burro ammorbidito
  • 150 gr di zucchero di canna scuro
  • 2 uova
  • 1 baccello di vaniglia
  • una punta di noce moscata in polvere
  • 2 banane molto mature, schiacciate (ca. 400 gr) (in questo caso 100 gr di banana e 300 di bucce di arancia
  • 300 gr di farina integrale bio
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • un pizzico di sale
  • 1/2 cucchiaino di cannella in polvere
  • 50 gr di uvetta

Mischiare lo zucchero ed il burro e montare a lungo con la frusta elettrica fino ad ottnenere un composto spumoso. Aggiungere le uova e i semini estratti dal baccello di vaniglia. Lavorare per altri due minuti. Aggiungere quindi le banane schiacciate e mischiare. Incorporare la farina setacciata, il bicarbonato e il sale senza lavorare eccessivamente il composto. Unire la cannella, la noce moscata, le noci e l’uvetta. Versare il composto in uno stampo da cake imburrato e cuocere nel forno preriscaldato a 185 °C per circa 60 minuti. Fare la prova dello stecchino. Se non rimane attaccato dell’impasto sullo stecchino, il cake è pronto. Lasciar riposare per 10 minuti, togliere quindi il banana bread dallo stampo e lasciarlo raffreddare su una griglia.

 

e niente. vado in piscina anche oggi, dopo un week end di piacevolezza, mi sento come una pianta appena innaffiata

banana bread, broccoli, bucce d'arancia, crema di cavoli, cucina con gli scarti, le mie ricette, pic nic, primi piatti, vegan, viva il piatto unico

Commenti (10)

  • grandioso…^^
    tu sai che a Torino c’è un posto che si chiama Soup&Go dove ti servono le zuppe nei barattoli? E’ uno dei nostri preferiti per i pranzetti veloci: zuppe, insalate e quiche… ma l’idea dell’arbarella per il pic nic è geniale….
    tanta invidia, io dovrei scendere nel giardinetto condominiale ma non ho dei condòmini adeguati…
    rifarommi dopo Pasqua in qualche prato…

      • ahaha ho sbagliato nella velocità: arbanella , con la N, è il bormioli, per la zuppa! non la cassetta… la cassetta mi pare ottima evoluzione del cesto da picnic che fa troppo British ( e io che mi ci dovrò abituare, al british, sigh), insomma una roba sommata all’altra mi pare molto pratico… lasciare un sacco di soldi da Soup&Go? naaaa… la zuppa costa 5 euro, l’insalatona (ma grande eh e con quel che vuoi tu dentro) idem… vieni in zona che ti ci porto!

  • geniale davvero l’idea della cassetta! io ne sto colleziando parecchie: la fruttivendola mi ci mette la spesa quando dimentico la borsa (spesso!). poi capita chè, siccome c’è spazio, mi aggiunga in regalo qualche pera ammaccata, come oggi, o altre cosette, ancora commestibilissime ma non più perfette da vetrina.
    poi … una pizza và e una mele viene e i conti tornano pari. e non abbiamo sprecato, che ha il suo significato sempre.
    a me quel barattolo di cavoli mi fanno venire una fame che non immagini!
    e il dolce ancora devo provarlo, ma ce la farò, sì, sì!

    • luna cara, credo che andrò per fruttivendoli a raccattar cassette, che quelle leggere che avevo, a parte questa, le ho usate per appicciare il fuoco al camino nei giorni di neve. il dolce è il mio peccato di colazione e oltre, ma la “conserva di broccoli, orso e cavoli” è buonisisma davvero. per tre pranzi me n’ero preparata e mi son sembrati pochi

  • la zuppa in barattolo è una specialità di mia suocera
    ne prepara in quantità e poi sterilizza i barattoli in pentola a pressione, per averla sempre pronta arrivasse mai qualcuno dei numerosi figli a pranzo o cena senza aver avvisato
    (devo dire che ne approfittano di più i nipoti, che si portano a casa i barattoli)
    ciao

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