tempo da margherite

gennaio. 17 gradi. vento di föhn, o favonio, per dirla in italiano.
non mi piace per niente.

il calycantus ha ancora tutte le foglie attaccate ai rami, il vento le sta staccando una a una, la fioritura, anticipata a dicembre, non ha più il profumo che vorrei e in cielo le nuvole corrono veloci.
nei kiweti iniziano la potatura, gli stralci, che serviranno per i lom a merz, sono lasciati sull’erba dove già sono spuntate le margherite.
e io, che volevo la neve e accendere il fuoco e avere una scusa per restare ostaggio del pigiama.
e far biscotti come se non ci fosse un lunedì che arriva.


la camminata veloce mi porta via solo un’ora, quello che serve alla pasta delle margherite di stresa per restare in frigorifero.
da quanto tempo volevo fare le margherite di comida?
è tempo di non rimandare.

margherite di stresa (ovvero il pasticcino perfetto per il tè)

Ingredienti:

200 g di fecola di patate
200 g di farina 0
250 g di burro morbido
120 g di zucchero a velo, più quello che serve per spolverare
la buccia di 1/2 limone bio grattugiata fine
un pizzico di sale
i semi di una mezza bacca di vaniglia
4 tuorli di uova sode

cuocere le uova per ottenere i 4 tuorli.
aprire le uova e rimuovere i tuorli, consumare i bianchi tagliuzzati in insalata (son proteine utili).
in un piattino schiacciare i tuorli con parte del burro morbido fino a ottenere una cremina liscia, (alcuni consigliano lo schiacciaglio, comida consiglia il colino fino o un setaccino).
unire la cremina al resto del burro insieme allo zucchero, alle farine, alla buccia di limone, alla vaniglia e lavorare velocemente (a mano o con la foglia del mixer) fino a ottenere un composto omogeneo.
formare una palla e riporla in frigorifero per qualche decina di minuti per farla raffreddare.

accendere il forno a 200° e intanto su un piano infarinato stendere la pasta con un matterello.
tenere la pasta alta 1 cm e ritagliare con un coppapasta a bordi smerlati o con uno stampino per biscotti, delle margherite di diametro di 5 cm.
disporre i biscotti ben distanziati gli uni dagli altri su una placca da forno precedentemente coperta con carta forno.
con il dito formare un avvallamento nel centro di ogni margherita.
a forno già caldo cuocete i biscotti per circa 10 minuti a 200°C.
temperatura e tempi di cottura variano sempre a seconda del tipo di forno.
lasciare raffreddare sulla teglia e spolverizzare con zucchero a velo.
a questo punto tutti i forum e comida stessa, consigliano di riporre i biscotti in scatola di metallo e di consumarli dopo un mese.
perché solo il tempo che passa renderà la frolla pastosa e godevole al palato.
io ho eseguito. assaggiato uno subito e uno a giorni alterni per verificare la prova attesa. sono ottime, ricche, profumate e con il morso fondente. accompagnano un tè, un caffè e anche me, durante i pomeriggi alla scrivania.

margherite di stresa

post scriptum:
questo post è stato scritto il 10 gennaio del 2015, ma non riuscendo a fare la foto che volevo avevo rimandato, rimandato, rimandato. ora si ripresenta un gennaio uguale a quello del precedente anno e nella scatola di latta ci sono ancora due buonissimi biscotti che finiranno nel caffè, perché questa frolla dal sentore di pandoro, secondo me, rende molto di più nel caffè.
ora son finiti. li rifacciamo insieme?

a colazione, biscotti, gennaio, le mie ricette, margherite di stresa, ovis molis, un tè con me

Commenti (2)

  • non mi hanno mai attratto le ricette che usano le uova sode anzichè fresche, però stavolta voglio fidarmi! saranno i biscotti di carnevale, visto che quest’anno la Befana non ha avuto tempo (ma nemmeno voglia!) di impastare qualcosa di buono.
    eh, le margherite a Natale…una realtà decisamente fuori stagione.
    anche se io non sono amante della neve, devo ammettere che qualche fiocco ci sarebbe stato bene nei paraggi del presepe.
    anche questo fa parte dei cambiamenti, dobbiamo cercare di essere duttili (per non spezzarci!)

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