Chiamata in attesa di risposta

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ciao come stai? hai fatto l’albero di pasqua? hai tempo per cucinare? vai a correrecamminarepedalare tutti i giorni che dio manda in terra? insomma stai bene? (e neanche un accenno a se stessa, come quando succede che si comincia a chiedere come stai solo per poter iniziare a raccontare come stiamo noi, senza pause e interruzioni, arrivando a sfogare il nodo allo stomaco e salutando prima che tocchi all’altro)
ciao come stai? e se non arriva risposta insiste a chiedere. sì, a quanto pare esistono le persone che vogliono sapere di te, che ti conoscono nelle debolezze, che non insistono per avere il pettegolezzo. sono proprio solo interessate a sapere come stai tu. poi certo arriva lo scambio, perché il dialogo è questo, io ti racconto, tu mi racconti e ci scopriamo unite nei difetti, ma il mio è più grande, no tu sei più brava.

e non ho mai abbastanza tempo (bugiarda) e non mi prendo mai abbastanza tempo per chiamarle, le amiche e per chieder loro ciao come stai? riesci a pensare un pochino a te stessa? riesci a non essere sempre così tanto disponibile per gli altri? riesci a non mangiare tutti i carboidrati che vorresti? a camminare più di quanto stai facendo?

io non ho più tanto tempo come un tempo e non mi trovo il tempo per scrivere tutto quello che vorrei scrivere e partecipare a tutto quello a cui varrebbe la pena partecipare, ma mi impegno. lavoro e scrivo e parlo e lavoro e mi appassiono di passione forte. come sempre. e le surfinie sono rifiorite dopo un inverno quasi freddo, più del precedente in alcune notti, in alcuni giorni. e non ci credevo neanche io che potessero rifiorire così bellamente, a confermare il fatto che se ci credi e ti impegni, puoi farcela. a rinascere. e sì, ho fatto l’albero di pasqua e rimarrà al suo posto per tutto il tempo pasquale che dura 7 giorni per 7 settimane, 50 giorni di ovetti penduli e margherite sul camino. di festa da cucina. ed è passato il primo marzo e l’8 e il 9 aprile e il lunedì dell’angelo e sono passati i magoni e le mancanze.

ma che contenuti contiene quello che stai scrivendo? a chi possono servire, a chi interessare? scrivo per mettere in fila le parole e ricominciare. ricominciare a scrivere di quello che vivo e faccio, scrivo per riempire una pagina e un buco, per rimettere in moto il motore, per dare una spinta e se non serve agli altri, chissene, di certo serve a me. e voi? cosa avete fatto in tutto questo tempo? avete buttato via le cose inutili? mi aiutate a farlo? ah, quante volte pensiamo al tempo? è solo una parola. solo una parola. anche se adesso piove. tempo del cavolo.

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Commenti (2)

  • Cara Silvia, ho riso leggendo “ciao come stai? riesci a pensare un pochino a te stessa? riesci a non essere sempre così tanto disponibile per gli altri? riesci a non mangiare tutti i carboidrati che vorresti? a camminare più di quanto stai facendo?” perchè all’altro capo del (ex) filo c’ero io di sicuro!!!
    E che piacere continuare a sentirti tanto impegnata e soddisfatta, sempre piena di interessi di tanti generi! un Bravissima ci sta proprio bene.
    p.s.: ma le surfinie non sono quelle dai fiori piccolini?

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