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19 marzo

una festa per il papà. per fargli sapere che è importante. una festa che non dovrebbe, come molte altre, essere mercificata. Sono rimasta colpita dalle asserzioni di uno psicologo che ha delineato la figura del miglior padre in quella del padre adottivo. Sarebbe questo il migliore. Non soggiogato dal legame di sangue e quindi ragionevolmente più razionale. Un padre che ha scelto di essere padre. E’ vero. Applauso a chi è padre adottivo. Ma … io…applaudo anche chi diventa padre di figli non suoi, oggi così tanti e, che si ritrova a essere appoggio e sostegno di una madre sola e antagonista di un padre naturale e spesso geloso. Applauso a chi diventa padre bambino. Quanti ventenni (ne conosco davvero tanti) si ritrovano con mogli bambine e neonati da gestire? E combattono e sbagliano e crescono e ci provano, con risultati spesso straordinari.

Poi un applauso personale. Al mio babbo. Che mi ha dato oltre 20 anni di esempi e di affetto tangibile, di valzer ballati nell’ingresso di casa e di baci rubati alla mamma. Un applauso per avermi fatto vedere che poteva esistere un amore così grande da durare 60 anni e un’allegria che contagiava anche noi figlie. Un applauso ai suoi tozzoni. Un applauso agli assegni staccati per aiutare. Un applauso anche oggi, 88 anni, lontano con la mente ma riconoscibile dal mio cuore. Grazie babbo. Auguri a te.

auguri, babbo, figli, vita

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