il rosa, il verde e le cose da fare

riesco sempre a essere in ritardo. mi organizzo, mi scrivo tutto quello che devo fare e poi…mi perdo. sulle strade che portano a casa, nei pensieri che mi arrivano come schiaffi, nei colori che vedo attorno a me. non riesco a rimanere indifferente alla natura che ancora per fortuna mi circonda e quindi capita, che nel percorso casa di babbo casa mia, 30 km di campagna, zona industriale, città, mi si presenti questo spettacolo:
davanti-al-capannone

come resistere? fermo la macchina, scendo e cerco di catturare l’attimo, l’emozione, il dettaglio. che non sarà mai uguale a quello che ho provato, ma che mi servirà per riguardare e ricordare. (ricordare tutto tranne dove ho messo le chiavi, il telefono, i documenti per il medico, il bollettino da pagare…)

il-viale-rosa

paesaggi, percorsi, tamerici

Commenti (8)

  • Percorro ogni giorno 45 km per arrivare alla scuola dove insegno e, nonostante il tragitto sia essenzialmente autostrada, riconosco quotidianamente il fascino del viaggiare, l’incanto di flash improvvisi come quello che hai fotografato tu (specialmente in questi periodi in cui la pioggia e il sole si alternano di continuo), il sottile piacere di luoghi che col tempo diventano familiari…

    Forse dovrei fare come te e tenermi in borsa la macchina fotografica…

    • io ho ovviato con un telefono che ha una macchina fotogrrafica accettabile, le mie foto non brillano la qualità ma per quello che riportano ai miei occhi

    • Grazie Cat per la risposta veloce. Incredibie come si trasforma in una sola settimana il colore delle foglie. Mozzafiato quando è rosa, color topo indifferente dopo.

  • E ma che flash…! E’ “La pioggia nel pineto”, vero? Mi sa che vado a cercarla ed a rileggerla… Era una delle mie preferite ottanta secoli fa…

  • Formare coscienze è eccessivo: i ragazzi oggi sono estremamente autonomi e meno influenzabili di quanto ci si immagini…ma condividerne il percorso di crescita sì ed accompagnarli nel periodo burrascoso e confuso dell’adolescenza, in cui si credono invincibili ed invece sono emotivamente vulnerabili…

  • la mia “coscienza” è proprio cambiata grazie all’entusiasmo di una prof. è arrivata e, come un ciclone ha iniziato a farci scoprire che potevamo creare un pensiero nostro, che non fosse conformista o di rottura ma nostro in quanto nato dalle nostre idee. ero in prima superiore, ho preso con lei i primi due, ma, ho iniziato a leggere e ad osservare con occhio più critico quello che succedeva intorno a me. Hai ragione sui ragazzi, però non condivido il meno influenzabili, temo che lo siano comunque solo non sono molti quelli che hanno voglia di imparare…credono di poter già insegnare e si, sono estremamente vulnerabili…lo vedo col mio ragazzo…

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