le mamme lo sentono sempre
e non mi so spiegare il motivo. e non credo sia una mia prerogativa perchè la mia mamma era uguale uguale. sapeva esattamente quando le stavo raccontando una bugia, sapeva quando avevo avuto un incontro diverso dal solito, si è persino accorta il giorno del mio primo bacio di qualcosa di diverso in me (poi vaglielo a spiegare che un cugino di una mia amica mi aveva dato una lezione di bacio per farle un favore, perchè io a quattordici anni ancor non avevo esperienza. e come spiegare che per superare il senso di disagio e di colpa e di “ma cosa sto facendo” mi sono convinta che il bacio era davvero schifido?) tutto questo per dire che io sabato ho “sentito” che c’era qualcosa che non andava, Michi era al lavoro, via da due giorni, ci eravamo appena sentiti, tutto a posto, pà in mansarda a cottura lenta, io a prendere un gelato con lo staff Mna. ci eravamo appena sentiti ma io ho chiamato il suo cell. e lui mi ha detto non adesso mà, non è un buon momento. ho sentito la voce del sangue al naso, ho tremato e non mi richiamava. ho mandato un messaggio, sono preoccupata stai male? lui mi ha chiamata: sono al pronto soccorso a cesena. tutto a posto devono fare dei controlli, inversione a u, ci è venuto addosso, stai tranquilla. arrivo. no. si. come vuoi. ho sentito distintamente mio figlio aveva bisogno di me. abbiamo passato la domenica sera in un pronto soccorso in cui era finito il ghiaccio perchè c’era stata la nove colli di ciclismo…9 colli e neanche una testa. il collega di mio figlio che guidava la moto con la quale sono caduti aveva una spalla e un ginocchio gonfissimi e neanche un pochino di ghiaccio. e ripeteva mi dispiace mi dispiace come se fosse stata colpa sua. e un ragazzino, stessa età del mio, mi porge la mano e dice sono stato io. colpa mia. e come faccio ad arrabbiarmi con lui? sono madre. potrebbe capitare a mio figlio. un inversione a U che non doveva fare. una lezione senza consegueze orrende. una lezione da cui lui può imparare e da cui mio figlio potrà imparare spero. quanti compagni di Michi han viaggiato con noi. può capitare. per fortuna niente di troppo grave. spero. dopo gli accertamenti più approfonditi. Una nottata con un sacchetto di zucca congelata sull’ematoma, che ora diventerà una ciambella con la zucca …che mica posso ricongelarla…
Virò
Senti…non ho parole…
La settimana scorsa abbiamo accompagnato nostra figlia al funerale di un compagno di scuola caduto dal motorino, casco slacciato e volato via, collo spezzato per una buca stupida in mezzo alla strada…
Non credo abbiamo molte scelte: nascondere i nostri ragazzi sotto una campana di vetro o sperare che i loro angeli custodi tengano loro una mano sulla testa…
E’ che quando tornano piccoli, nel momento della necessità, tutto si ridimensiona: le pagelle non riconsegnate, la piccola bugia per vedere quel ragazzo, la risposta sgarbata, il disordine inimmaginabile della camera… all’improvviso sono tutte cazzate…
Oggi come sta il tuo smemorino?…
titona
la botta è più dolorosa, ma lo spavento “mio” sta passando. domani abbiamo la visita maxillo facciale per la piccola fratturina al naso. come è vero che tutto passa in secondo piano. mi faccio anche camminare addosso in questi frangenti. e non ho parole per il compagno di tua figlia. un dolore che non si può immaginare.
innovatel
Mi spiace per l’accaduto … sai … credo che tra genitori e “bimbi” (anche cresciuti) si crea un certo legame … da figlio ti dico che le sensazioni vengono anche a me … e purtroppo non sbagliano 🙁
Virò
Le sensazioni vengono spesso nei confronti di coloro che ami profondamente e fanno parte della tua vita, non necessariamente familiari…
I legami fatti di stima, condivisione, sincerità si concretizzano spesso in…feeling (si può definire così?) che fa percepire lo stato di necessità o di pericolo…
claudia/ pavellina
mi spiace molto ma son felice che nonostante lo spavento i danni siano “limitati”.
io son giovane ma non conto piu’ i compagni di scuola o gli amici che ho perso per strada in senso letterale.
purtroppo non si puo’ far altro che inculcare il senso della misura e della prudenza e sperare che lo stesso facciano i genitori degli altri ragazzi “motorizzati”.
titona
@ innovatel: è bello leggere di sensazioni simili ed è vero che certe “urgenze” si sentono anche da figli, quali non smettiamo mai di essere.
@claudia: spero di aver fatto quanto serve per fargli capire le cose importanti. quanto al buon esempio mio e di Pà, spesso lasciamo a desiderare….