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la notte prima

che è davvero diversa e molto più interessante della prima notte. perchè la notte prima è ancora tutto una matassa di aspettativa, paura, sensazioni. e vale per tutte le notti prima. prima del si, prima degli esami, prima di un intervento, prima di un appuntamento importante. la notte prima è lunga lunghissima, è piena di cose da pensare e da preparare dentro di me. le cose da dire, quelle da indossare, le cose da evitare e da fare assolutamente. io che non sono una che ama organizzare ma che le cose se le  fa cadere addosso adoro vivere le notti prima. anche se la tensione è al massimo, se il sonno non arriva, anche se girando e rigirando nel letto ora caldo ora freddo, la posizione non si trova. e vivo e rivivo il momento, con fotografie diverse, con filmati sempre nuovi, con tutto il repertorio di capelli e scarpe e visi perfetti. a occhi aperti aspettare il giono dopo. e accorgersi che come per la notte di natale …la notte prima era quella bellissima! alla fine la notte prima degli esami di mitch, che per due giorni è stato latitante, la più tesa ero io. e l’ho passata a imapstare la sua torta che se la mattina di una giornata importante la colazione è quella che preferisci le cose potrebbero iniziare con il piede giusto.

la torta al cioccolatoIngredienti:

200 gr di cioccolato fondente – 150 grammi di zucchero a velo -150 grammi di burro –  vaniglia – 4 uova – 2 cucchiai di farina – un pizzico di sale

Preparazione:

sciogliere il cioccolato con il burro a bagno maria, lasciar intiepidire e aggiundere i tuorli uno dopo l’altro, aggiungere il secondo quando è stato incorporato il primo e così via. vaniglia, zucchero, farina e alla fine gli albumi montati a neve fermissima con un pizzico di sale. tortiera unta di burro e cosparsa di farina, in forno a 160 gradi coperta da foglio alluminio per un’ora. togliere il foglio solo alla fine e lascire ancora qualche minuto prima di sfornare.

ps: sono andata a letto con il mio libro ma non con la stessa ansia da notte prima…chiederò di essere interrogata. almeno quello.

mio figlio, vita

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