rifiuti

sono ferma al semaforo. alla mia destra la lidl, alla sinistra i campi da tennis. davanti a me una uno bianca che con una manovra repentina accosta al marciapiede. scende una signora anziana. potrebbe essere la mia mamma o la mia vicina di casa. si dirige sicura verso il cassonetto dell’umido, alza il coperchio e come una moderna mary poppins comincia a tirare fuori caspi di insalata, peperoni, melanzane. la guardo sparire per metà dentro al cassonetto marrone e poi uscire e sollevare quello della raccolta indifferenziata, scossa la testa, prende la sua verdura e se la carica in auto. non so quanti verdi sono passati, nessuno mi ha esortata a partire. sono rimasta li, sconcertata, a prendere coscienza della cosa. non era una mendicante. non era una straniera. era una signora. sicuramente pensionata che selezionava la spazzatura del supermercato. dopo il pprimo attimo di stupore e quasi schifo ho provato vergogna. vergogna per chi butta troppo e per chi spreca. vergogna per chi acquista troppo senza sapere se riuscirà a consumare tutto. vergogna per chi scarta un pomodoro se non è perfettamente bello fino a essere falso. e penso che il tg diceva il vero e neanche abbastanza. c’è una parte di popolazione che non riesce ad arrivare a fine mese. che non ha soldi per la spesa. che non ce la fa se non con mille espedienti. e fra questi il rovistare fra l’immondizia.

poi un pensiero: e se le grandi catene di distribuzione destinassero un’area col  cibo da scartare per i meno abbienti?

vita

Commenti (2)

  • Che amarezza!

    Credo di dover ringraziare i miei genitori che avendo vissuto pesanti privazioni da bambini, mi hanno trasmesso l’assoluta incapacità di gettare il cibo.

    Con il pane raffermo preparo il pangrattato, le polpettine di pesce, lo sformato di verdura…
    Le verdure un po’ spente finiscono nel minestrone, la carne non consumata in congelatore, la frutta in macedonia…

    Può capitare, per carità, di far scadere qualcosa ma è proprio un evento eccezionale: se non si ha il senso dello spreco nel dna, è solo una questione di organizzazione…

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