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il fratello che volevo

lo avrei voluto un fratello. il fratello grande. quello che ti porta in casa i suoi amici e ti fa entrare nel giro, quello che ti porta a ballare, quello che ti protegge e ti difende prima di tutto. volevo un fratello grande per innamorarmi dei suoi amici e per fare innamorare le mie amiche, per ristabilire l’equilibrio in casa e per eleggerlo a gran confidente…ma non avevo un fratello e quindi ho preso in prestito i fratelli delle mie compagne di classe, in altri momenti ho eletto i bei ragazzoni del paese a fratelli putativi. naturalmente niente è per niente e in cambio di consigli e dritte lavavo macchine e sbiancavo tettucci di maggioloni. credo che il dialogo che si riesce a instaurare con la parte opposta sia più razionale e vero, meno umorale e carico di competizioni. credo nell’amicizia fra uomo e donna SE non ci sono altre intenzioni e credo che con più fratelli e sorelle diventiamo migliori anche noi.  per mio figlio volevo un fratello. se poi fosse stato questo

ne sarei stata felice. compagno di classe, amicone che non tradisce, dolcissimo e testardo, che neanche l’amicizia lo ha convinto a studiare, lui che aveva poca voglia di stare sui libri ma tanta di andare a lavorare. il primo a salutare, che spesso gli amici spostano lo sguardo dai genitori dell’amico, il primo a offrire aiuto quando la pigrizia del mio non gli faceva vedere la spesa da portare o la bici da gonfiare. il fratello che se si tratta di preparare il pranzo guarda come fai e poi esegue, quello che si offre di portare fuori la spazzatura (che è sempre un problema, anche nelle settimane al mare) e se al primo invito a pranzo la mamma di mitch ha preparato il risotto di pesce …lui è quello che lo mangia tutto e dice buono! e tu lo vieni a sapere dopo anni che a lui il pesce non è mai piaciuto e non lo ha mangiato mai.

chissà perchè trovo le parole oggi per lasciarle scritte qui , che questo è un pensiero che ho da tanto. forse perchè ieri mi sono svegliata in una casa più vuota. perchè non ho trovato il mio bimbo nel suo letto. perchè mi è preso un colpo. (burrone, incidente,ambulanza, ospedale, polizia tutto nello stesso pensiero) perchè l’sms con scritto “sono vivo” mi ha fatta incazzare invece di tranquillizzarmi e il pensare poi – ancora per poco tesoro – era la conseguenza ideale. mi sono spalmata nelle stanze, che sono sempre silenziose la domenica mattina, con una consapevolezza diversa. è grande. non ce ne sono altri che ti sbucano dai mobili per farti  bu!, mi devo abituare alle sue assenze. capiterà ancora. peccato non avere un altro figlio o magari altri due . e poi ricordo che una volta a tavola chiesi a pà se fosse stato d’accordo ad adottare un bambino, magari di colore…e il piccolo sparso sbottò felice: ci ci, dai, verde però!

ale…che dici…posso adottarti a tempo? e casomai dipingerti di verde?

amici dei figli, figli, fratelli, mio figlio, vita

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