prendersi il tempo

perchè tant tin ceap a fe quiquel? bsogna inciapescian se nò uns trova

il dialetto ha la magia dei suoni d’infanzia nei ricordi. ha la difficoltà di scrittura e interpretazione se lo scrivi e se poi lo rileggi sembrano scarabocchi. però quello che si dice in dialetto ha una sintesi e una valenza che difficilmente possiamo dare uguale significato in italiano perfetto.

perchè non ti prendi a fare qualcosa? bisogna prendersene se no non si trova. il soggetto è il tempo e la situazione è questa. montagne di cose da fare, noiose, tediose, brigose, pallose. tutto ose…e rimando e rimando…ma poi finisce che al pettine oltre che i nodi arrivano anche i pensieri. e allora mi sono violentata a fare un “dovere spiacevole” al giorno. e a chiudere dei cassetti che andavano chiusi da tempo e ad aprire porte che danno luce nuova. finalmente sistemata la situazione “regolare” del badante di babbo che il permesso di soggiorno è arrivato. e quindi via di assistente sociale e colloqui e appuntamenti da rispettare per poter avere “quello che ti spetta” piccoli contributi che permettono a una misera pensione di pagare badante e bollette. e poi la camera che da tre anni aspettava chiusa a chiave è stata riaperta e adesso dovrò fare i conti con “cosa ne faccio di questo?” io che non riesco a buttare neanche la carta da pacchi! una fiera della meraviglie fra cose inguardabili, fra cimeli di chiara provenienza, coperchi tupperware a gogo e articoli amc in ogni dove. poi, nell’ordine, 12 mazzi di carte romagnole (ce ne fosse uno completo) una ventina di stuzzicadenti con capocchia fru, ricordo di coppe gelato kitch e di veglioni passati. piatti di plastica dura modello asilo e poi  un bellissimo lampadario a goccia. e le chicche che seguono:

e adesso che faccio? me li guardo? li uso? li vendo? intanto riempio scatole e scatole e scatole …e ne rompo anche …di scatole e altre sfere…perchè gli incontri di scambio vestiti e oggetti li fanno solo nei salotti bene milanesi e i giornali ne parlano come dell’ultima stilosissima mania delle fashion victim? io sono victim delle cose per casa e se facessi salotto scambio mi prenderebbero per pazza definitiva. che una diagnosi già c’è…e poi? e poi laser alla spalla e visite mediche e poi litigate per futilità e poi il pippio e poi siccome un bel tacere non fu mai scritto…e chi ha tempo non aspetti tempo…

dialetti, mamma, robivecchi, tempo, vita

Commenti (15)

  • E’ vero che è bello ricordare, attraverso le parole, attraverso gli oggetti che portano con se la nostra storia…. é vero che siamo quello che abbiao vissuto, ma il vuturo deve essere uno spazio (purtroppo sempre più ristretto!) da riempire. E non possiamo e non dobbiamo portarci per tutta la vita solo i ricordi.
    Chiudi gli occhi, conserva solo 2 o 3 cose importantissime e poi porta tutto al Mercatino dell’usato, dove altra gente inizierà la propria storia.
    E ricomincia anche tu.
    Io sto raccogliendo.
    Poi non ci pensi più.
    Un abbraccio
    Anna

    • ci ho riflettuto proprio mentre scrivevo e sai quanto faccia bene scrivere. a volte sembra che io viva più di passato che di presente, ma quello che mi piace di come sono oggi dipende tanto da come ho vissuto ieri. ma è anche vero che non posso continuare ad avere ancore incrostate sul fondo o non partirò mai verso altri mari.
      sono sempre un inguaribile.
      ps passo anche gran parte del mio tempo a interrogare gli anziani dek paese per sentire le loro memorie. non mi bastassero le mie! ciao anna un bacio

  • Anch’io opterei per il Mercatino dell’usato, cos’ anche gli oggetti hanno una vita nuova.
    Quella di accollarsi un dovere spiacevole al giorno te la copio poi ti racconto se sono riuscita a portarne a termine almeno 3 alla settimana 😉 Kat l’inconcludente.

    • kaaaat! io sono l’inconcludente! sei mica dei pesci? io predico benissimo ma razzolo storta…è vero che ho iniziato ma quanto ci ho messo? e perchè preparo sacchi che se non mi spiccio a portare via…finisce che li ribalto sul pavimento e ci ripenso? fra poco inizio a parlare della festa. come non vedo l’ora…

  • Te lo dico ma tanto so che io non lo farei mai: pare che su e bay si riesca a vendere di tutto…

    Che poi ti ho detto una scemenza perchè il problema vero non è COME creare spazio ma SE creare spazio…il vero scoglio da superare è decidere di eliminare ma credo ci si riesca solo quando ci rende conto di poter essere feticisti anche solo con i ricordi perchè gli oggetti perdono un po’ la loro anima con il tempo…

    I miei sono solo pensieri ad alta voce perchè non riuscirei a buttare una foto neppure sotto tortura…però un servizio da caffè da due nuovo, mai usato neppure con il pensiero, con piattino giallo, tazzina bianca con manico rosso a forma di fragola (aaaagh! Ma chi diavolo mi ha mai regalato una cosa del genere?!) sono riuscita a darlo alla parrocchia per la pesca di beneficienza!

    (Vuoi vedere che magari domenica lo ripesco?!)

    • ma non ci credo! servizio da caffè da due, vassoietto bianco con disegno fragola. tazzine fragola, zuccheriera bianca con disegno fragola. ed era fra quelli belli! al matrimonio ci regalarono 3 servizi da 2…adesso sarebbero cooool!
      virò non sono pronta. non ce la faccio e in più sarei tentata di farlo io un mercatino per vedere le facce di chi è interessato. ma son proprio scemaaaa…

  • Mattere i ricordi in un sacco è difficile, ancora di più è decidere di disfarsene, ma è necessario per andare oltre!
    Io ne ho ancora tanti di sacchi accumulati sul pavimento, ma prima o poi deciderò ….
    Ma di 12 mazzi non si riesce a farne uno buono??? Sai per la nostra gita ci sarebbe utile!!!!! 🙂

    • ahahah… il mazzo già ce lo facciamo tutto il santo giorno…vuoi che non ce ne salti fuori uno nuovo? prepara la “glupata”con le cose che non possono mancare e butta via te che ci provo ancheio. baci

  • qui andrebbero a ruba queste tue , c’é la brocante, dei mercatini nei villaggi dove ogn’uno puo’ sbarattarsi di cose “vecchie” che non ci stanno più in casa e poi diciamocelo, tutte noi donne tendiamo ad accumulare caccavelle di tutti i generi, cimeli e stoffe perché ci piace riempirci di “ricordi” forse?….mah, io direi che ad un certo punto basta meglio far fuori il vecchio e dar spazio all’aria pulita della primavera…sto inscatolando anch’io!!!!
    baci

  • e poi sentiamo lamentele di chi dice che ai mercatini, qui in italia, non si trova più niente… 😉
    e ti credo! ce le teniamo incollate in casa, tutte le cianfrusaglie. sbuffiamo e accumuliamo ciarpame.
    sto pensando ad un incendio catartico, purificatore! ;-DD

    • io sarei capace di ricomprarmi quello ho venduto, ti immagini? lo dice sempre anche pà…un incendio…dai che tu potrai approfittarne con il trasloco!

  • come ti capisco!!! che fatica buttare qualcosa, questo era di nonna, questo di zia il cappello del nonno! no noi siamo generazioni che non buttiamo via nulla. tra poco in giardino si dorme e quando vado ai mercatini ……… compro i ricordi anche di altri e fantastico su come potevano essere. Vedi sei in buona compagnia e l’idea dell’ incendio a volte mi sfiora !!!! un bes a te e ai tu om.

    • lela attenta. paolo ha detto che ha un piano…e mi sa che inizia a suonarlo per me son guai! un bes neacha ai tu!
      ps e quando si torna a firenze in treno per un’altra maratona?

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