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berlino. atto terzo

come la prima volta, appena atterrata, ho avuto la sensazione di essere dove dovevo. facile subito muoversi. ritrovare i percorsi. ammirare il verde intenso e sentire il calore del sole. un sole appena arrivato, come noi. lo dicono i maglioni pesanti di chi incrociamo, gli stivali col pelo,  lo dicono le tante facce beate pronte a prendere tutti i raggi. lo dicono i parchi pieni di gente con le maglie tolte al volo. adoro questa città. mi è piaciuta al primo istante anni fa. la prima volta in ottobre. poi di nuovo a dicembre. e ancora ieri l’altro. tre anni diversi, tre stagioni,  tre facce diverse della città. un denominatore comune: per i tedeschi, il tempo libero, è la scelta primaria. niente è importante per loro come guadagnare tempo da perdere seduti a bere cappuccioni, o mezzi litri di birra o sdraiati al parco. e allora si spostano con la bici e la caricano sulla u-bahn e caricano sulla stessa bici i loro uno, due, tre, quattro figli. e se sono piccoli li spingono nei passeggini, li parcheggiano in fila al bar e le mamme ciacolano come studentesse in gita. uno sguardo ogni tanto alla fila di pargoli a destra, i bambini liberi di dormire, frignare, piangere. è così grande berlino, ma così facile da conoscere e riconoscere. la fernsehturm è il faro che mi guida il mattino quando esco per andare a correre. in volkspark  friedrichshain, in gorlitzer park, a kreuzberg. lungo la east side gallery. mi piace scoprire ogni mattina un tratto nuovo, mi piace sentirmi indigena e mescolarmi a chi, berlino, la vive nel quotidiano respiro. con pà ci dividiamo le zone, facciamo la conta di quello già visto, decidiamo l’imperdibile e per il resto ci lasciamo vivere. io avevo tre punti fermi a questo giro. il giro sulla spree, il giro in bici. barcomi’s-quasi portati a termine. la bici avrebbe dovuto essere noleggiata per 4 giorni. che è troppo facile muoversi e poi chi pedala ha la precedenza su tutti a berlino. la spree in battello con audioguida, nell’ isola dei musei sì, carino, ma …meglio i canali la prossima volta. Barcomi’s meritava una sosta lunga e invece take away per tour al campo di sachsenhausen. ho preso uno scones ai mirtilli e la cinnamon cake…un cappuccio e ho lasciato il cuore ai tramezzini e ai bagels, al piatto che servivano al ragazzo che sorseggiava spremuta, al tavolino, leggendo un libro come se non dovesse far altro tutto il giorno che godersi il suo tempo …ho goduto con i bretzel, con i bratwurst e con il currywurst di witty’s che si, è davvero il migliore. costa il doppio. è bio, ma è davvero il più buono di quelli assaggiati finora. e poi lo stinco lessato al sophienek, altro locale che merita una cena. e poi le colazioni con i cappuccioni e il pane tedesco con semini e il super bio e il super economico e l’acqua con la plastica a rendere e i mezzi di trasporto che sono puntuali come non immagini e le strade che sono pulite (quasi tutte) e la mania per il bbq e le ragazze sul metrò con la graticola in una mano e la scatola con il rosmarino nell’altra. e i parchi pieni e ogni angolo una spiaggia, una sdraio, un tavolo di gaudenti vicini …anche mauepark con il mercato delle pulci ogni momento mi sembrava woodstock e sono arrivata a ballare al tramonto molto oltre le 22 in un parco pieno di gente di ogni età che tirava tardi, beveva birra e tirava dritto…berlino è la mia borsa, dimenticatà sulla S-bahn, è un ragazzo che dopo un’ora mi incontra e mi batte sulla spalla dicendo che ha ritrovato la mia borsa. che l’ha consegnata a una signora delle ferrovie, è lui stesso che mi accompagna mentre io lo guardo, ha ventanni, la faccia da bimbo e l’aria da angelo, berlino è una stazione dopo l’altra alla ricerca della tipa. berlino è il personale delle db che non parla inglese mai. berlino è una borsa sparita agli oggetti smarriti. ma questa è un’altra storia.


lasciarsi trasportare, il pane, i pani, le moltidudini, i bambini, i bretzel, la birra, il cielo sopra e quello sotto. i parchi, le biciclette, le feste, il tirar tardi, il non avere una meta, godere il tempo. i muri. morgh. shon. ciuss…ciussy.

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