clessidra (maltagliati integrali)

che non è il tempo che passa che mi fa paura. è la sabbia che è sempre quella. ci scambiamo parole. parole. parole. e ancora umori molesti e momenti bellissimi ma…granello dopo granello, il tempo passa, la giri e la giri e la sabbia è sempre quella. come una clessidra il rapporto a due rischia di consumarsi sulle stesse onde. sugli stessi attimi. e invece se potessimo attingere aria nuova. respirare parole altrove, altrui, fare innesti di esperienze da altri vissute. allora si mischierebbe la sabbia e le granelle. gli attimi e gli atomi e non sto parlando di scambio di coppia no. non nel senso dell’italiana moda. sto parlando di trovarsi a parlare e parlarsi davvero e davvero ascoltare. interessarsi all’altro diverso da noi e lasciare che l’altro si interessi a noi. speranodo che ci sia scambio reale. di parole e pensieri. perchè da soli non ha senso. perchè da soli non è essere. invece trovo che sia così difficile incontrare anche solo un paio di amici che accettino di scambiarsi idee. che si ha paura di farsele portar via. o di scambiarsi incertezze, che si ha paura di essere giudicati. o che si ha paura di essere sovrastati, o che si ha paura di essere. paura di. paura.

la mia clessidra segna il tempo che passa inesorabile. cazzo se prilla.

ma io ho trovato il modo di mescolare le polveri. ho impastato maltagliati di farina 0, di farina integrale e di grano saraceno. 150+30+25 grammi nell’ordine e due uova. e lasciati seccare e maltagliati e bolliti nel minestrone preso dal congelatore. e mangiati come se il tempo non passasse. con calma e parmigiano.

famiglia, farina integrale, maltagliati, matrimonio, primi piatti, relazioni, vita

Commenti (16)

    • in questo impasto sono stata misurata, ma la prossima volta aumenterà la percentuale, che il grano saraceno me lo sono gustato nel minestrone. grazie per la condivisione.

  • Fantastica la tua descrizione del tempo che va e dei rapporti sempre più difficili.

    Grazie per la bella lettura e per la riflessione…e anche per la ricetta 🙂

  • La mia paura, la nostra paura, la racchiudo nella clessidra che utilizzo per misurare il tempo di infusione del thè…il tempo di sorbirlo, che me ne son già dimenticata. Almeno spero. E, sperando, ti lascio un abbraccio minestroso.

  • pienamente d’accordo. siamo un’umanità che ha una gran paura dei rapporti umani autentici, di mescolarsi con l’altro. secondo me, succede quando non ci si sente all’altezza (a torto o a ragione), nonostante il grande sforzo di mostrarsi sicuri di sè tramite sfoggio di belle auto, bei vestiti, e altri “accessori” che però ha, come scopo vero quello di nascondere l’essenza, non di mostrarla. quando impareremo che accettare le proprie debolezze è segno di forza? post delicati anche quando incisivi, mai banali o scontati: complimenti!

    • mi fanno arrossire e mi confondono. ma li prendo i complimenti e ringrazio. ringrazio di lasciare traccia e di contribuire a farmi capire che forse c’è ancora spazio per il dialogo. che a parlar da soli, la ragione si ha ma non c’è.

      • autunno, tempo di semina…e se spargessimo semini di autenticità, di parole affettuose, di comprensione? ognuno nel proprio orticello che poi arrivano le api e mettono in comunicazione gli orti e a primavera tutto il mondo sarà meno ostile. si, aumentiamo le occasioni di dialogo, anche se non è facile, ma non arrendiamoci.

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