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furto con spasso

dopo teatro, salgo le scale di corsa,  che prima di mandare la mail,  faccio pipì. sorrido pensando che la piece di luxuria è di un’attualità sconcertante, vedo lo scatolone degli accessori “ka” aperto, mitch è curioso che non ci si crede e  poteva anche portarlo a casa. poi mi giro e vedo le scrivanie vuote, innaturalmente vuote. non ho collegato le cose. per un attimo ho pensato al “questito della susi” che cosa manca? poi ho sentito le forze venir meno alle braccia. il pugno allo stomaco. lo smarrimento. cassetti aperti, carte, borse, bicchieri a terra. chiamo pà con le dita che mi tremano. son venuti i ladri. arrivo. resto al buio, cercando di fare l’elenco. attaccata con la schiena al termosifone. freddo. hanno cercato, frugato. hanno strappato cavi. hanno portato via il nostro lavoro di anni. valore commerciale misero per loro. valore incalcolabile per noi. e poi le mie foto, tutte le foto che conservavo nell’ hd, la mia musica. tutta la mia musica dal 1999. 11 anni di pezzi conquistati. hanno portato via quello che a loro non serve. il passato, i pensieri e le parole di una sconosciuta. da frugare. non ho mai visto separati il mac e il contenuto del mac. arrivo al lavoro e accendo. tutto quello che succede in mezzo sono io. come posso pensare di mettere “io” su un disco e salvare? invece dobbiamo salvarci, salvarci spesso. poi la vita prende il sopravvento sul cuore e i carabinieri al telefono chiedono a noi di prendere le impronte digitali (ncis) ci chiedono di aspettarli fino oltre l’una di mattina (?) non arrivano (!) e quando ci presentiamo per la denuncia, il giorno dopo,  non ci aprono neanche il cancello. che c’è un orario da rispettare per le denunce di furto. per rubare invece no. orario continuato. con una leggerezza che non ha lasciato tracce. tranne le briciole dei cracker che si sono mangiati.

abbiamo pulito le scrivanie con quel senso un po’ schifato di cose violate da mani altrui, abbiamo lavato il pavimento perchè le scarpe dei ladri sporcano tanto di più di quelle di chi entra con buone intenzioni.  abbiamo il timore di essere toccate dalla bruttura.

con come mi sento? mi sento di augurare a chi ruba di non averne più necessità. punto. adesso mi muovo a ricostruire il passato passando per un presente che domani lo sarà di già.

e avevo preparato una bella pila di cotolette per consolarci a tavola. fritte col fuoco acceso e la finestra aperta ma il fotografo ha detto col cavolo che le faccio freddare e se ne è mangiate 4. praticamente un altro furto. con spasso.

AAA: se state leggendo da una postazione imac neanche nuovissima, con la scrivania piena di icone tipo: sparsa scrivania, foto ricordo, pidieffe, mà, mettimi a posto e i colori accesi dello sfondo a doghe con la scritta mogliedaunavita ecco, state lavorando sul mio mac. l’avete pagato poco? bene. ve lo pago io il contenuto. mi bastano le foto. i testi. fate un cd rom del contenuto e trattiamo.

al ladro, furto dati, vita

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