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ho tirato una crepa

perchè mi sono svegliata e mi sono sentita in ritardo all’istante. non ho terminato un lavoro importante. devo. subito. mi alzo di scatto ma mi alzo con quella sensazione di …c’è qualcosa di…e poi acqua, kiwi, zinco e tutto come ogni mattina fino a che non mi esplode la voglia che si è venuta a letto con me. voglia di una crèpe. (si scrive senza s il singolare? qui sì) e un periodo che mi prendono le fisse e ieri erano le crepes. sera guardando angelica, feuilleton di antica memoria che mi ha lasciata sognante ma ancora agognante una crepe. me la sognavo ai mirtilli, ai frutti di bosco, addirittura volevo prepararmi una kaiserschmarren, ma dopo la mezzanotte no. non si può e il sonno non ha cancellato il bisogno. caffè, chiocciolina integrale e mi metto al lavoro. 100 gr. di farina, un uovo, un bicchiere di latte (200cl ho messo) frullato e lasciato riposare intanto che mi aggiorno.  e poi spremo mezza arancia bionda, taglio una fetta sottilissima e la metto in padella a restringere. è passata un’ora ma non la voglia, sfrego un padellino col burro. metto un velo di composto. lo lascio brunire, lo giro, cospargo con zucchero a velo. metto l’arancia in succo e pezzetti, lascio imbebere, zucchero a velo. spengo e via. era buona? era piccola e calda. ho tirato una crepa a colazione. soddisfatta per ora. il resto a pranzo. aggiornerò le sensazioni.

 

caccavelle stanziali, sporco occasionale quotidiano, nel senso di pulisco e lo riformo. la perfezione è la meta degli insoddisfatti.

colazione, crepes, golosità, vita

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