to.h
la prima cosa che ho visto è stata la metro. nel posto riservato ai bambini. che si vede dentro al tunnel e i treni che si incrociano. bellissimo!
pulita. ordinata. +10 punti.

poi l’amica sotto la pioggia dall’altra parte della strada. una voce da ragazzina e gli occhi pure. la provincia e il grigio e la pioggia. il parcheggio. la casa bella, l’eleganza di g.
che poi, perfetta guida e cicerone, ci ha portati in centro. a passeggio con l’ombrello per le piazze, parigi sei qui, e le gallerie e i portici e al caffè torino per un aperitivo e poi a cena al santa polenta. e poi a un circolo arci a veder ballar la pizzica +10 punti
ho ammirato le luci della città e lasciato il cuore e la gola ai tramezzini del bar sotto i portici

poi ho visto il lingotto e il marasma infinito. cibo. cibo. food blogger, tacchi, rossetti, bei sorrisi. primidonne. primiuomini. primi. i migliori primi credo.
poi ho lasciato la valigia a due gambe in un letto d’albergo (- 8 punti) e mi sono regalata una passeggiata notturna in centro, da sola, con gli occhi in altro a guradare balconi, finestre aperte,
insegne antiche, le due chiese su piazza san carlo e la differenza nell’importanza degli abbellimenti. chiaro il messaggio una per i signori e una per i servitori. e mando un sms a un’amica e sorrido alla risposta e non mi sentivo sola ma uno scambio è un abbraccio

e poi boia ripiove, cercavo il fiume, senti come tuona, non mi spaventa la pioggia e sorrido alle signore ai semafori, etnie diverse e sacchetti di pane piada a vendere. siamo tutti una famiglia fatta farina.
e la mattina lingotto di nuovo, fino a metà pomeriggio e poi ancora a piedi a cercare il Po
passando per le piazze e le piazzette e i locali di piazza vittorio emanuele
e poi il lungo il fiume e poi è tardi siamo a piedi fermiamoci a prendere una cioccolata in tazza
nell’unico caffè aperto su viale Po. il bicerin che ci viene servito è freddo e scommetto che non dovrebbe essere freddo, ma il sapore è buono e la panna è troppo, insopportabilmente panna.
ed è ancora mattina e presto che ci portano in lavazza innovative center
e la vista mozzafiato della neve sulle alpi, del monviso, che ho scoperto essere l’immagine della paramount. (grazie al tassista della ragazza che doveva scappare e dove scappi col tassista più lento del piemonte, il più chiaccherone, il più maltrattato da me)
e la fiat sulla strada e il cuore che si stringe, proprio oggi che gli interessi portano la lancia in resta e la panda altrove e il pensiero a quando torino era lo spin off del presente. e “il padrone” si prendeva cura del suo operaio e l’operaio era della fabbrica per sempre. un pochino come il giocatore che non riesce a cambiare maglia, perchè si appartiene a chi ti sostiene. sempre.
e ancora pomeriggio, e g, che ci ha portato sulle colline a guardare dall’alto in basso la città
ci ha portati da eataly e poi a veder il valentino dalla macchina e la luna dalla macchina e io che la macchina mi ha stufata e vorrei solo camminare ho fatto le bizze e uffa.
ma non ci sono abbastanza ore per quanto vorrei camminare io e allora vada per l’auto e ancora uffa

la rabbia di non aver potuto correre sul lungofiume perchè domenica pioveva e sabato mi son fermata a far chiacchiere con l’amica che è meglio la vita a faccia e correre posso poi
io misuro le città di corsa mattutina. le respiro e le sento più a pelle. le riconosco o no.
e poi in giro martedì litigando, il valentino quasi, la mole quasi, una patata calda al poormanger, un sacchetto di rubatà e un appuntamento da annullare con l’amica che volevo conoscere e una valigia in più e il treno un’ora prima
ma Torino non mi ha lasciata. e devo tornare. da sola.
per vedere e approfondire. e per correre e per incontrare altre amiche di twitter e di blog.
e le conclusioni sull’avventura al salone del gusto alla sorprendente gente del fud al prossimo post, non qui.
qui scrivo che:
-perchè andare a parigi se non hai ancora visto torino? le luminarie di natale sono promesse che devi verificare
-quando pensi che oh! un altro caffè che usa lavazza, ma son proprio così squallidi da affidarsi alla grande distribuzione …prima, fatti raccontare la storia della famiglia lavazza. da torino. appunto
-prenota prima, molto prima se non vuoi piombare da un’amica e dai suoi cani. come una valigia anche tu.
-non pensare, tanto il salone lo vedo lunedì e mi basta. no. non ti basta e devi andare e devi stare e devi toccare, tutto. tutti. e non ti basta conoscerle di nome e devi fermarti a parlare, vedere l’affetto che fa. devi fare gettone e gira la testa, ma questo è un altro post.
-ci sono cose che vanno fatte senza marito. da sole. anche se insiste per esserci, no. lasciamolo a casa. che si stupisce, lui, se assaggio biscotto e poi cipolla, pizza e poi gelato e poi formaggio, peperone, fagiolo, mela, tana. lasciamolo a casa e lo ritrovemo meno annoiato e più pronto ad ascoltar le nostre storie.
gente del fud, Lavazza, marito, percorsi, salone del gusto, Torino, viaggi
LA LUNA NERA
Torino provoca dipendenza! non basta mai, mai
ma tu sei ingrata: come puoi pensare di fare a meno dell’uomo valigia, con tutta la fatica che gli hai fatto fare? si è dovuto perfino rivolgere alla polizia per ritrovarti. è tutto documentato, non puoi negare.
secondo me sarà lui che la prossima volta si rifiuterà di fare il facchino della moglie-star!
ah, queste donne, appena la fama (o la fame?) le sfiora, si trasformano in piccole, capricciose paris hilton, anche se bionde non sono!
mogliedaunavita
sono capricciosa? ma quanto mi piacerebbe. io che non mi son sentita capricciosa mai. a forza di star buona son diventata un dado!
LA LUNA NERA
vedi che io scrivo, scrivo, scrivo e non mi spiego! non si è colta l’ironia (meglio che mi rassegni a farne senza, non è roba per me). però lui ha sfacchinato! o era un sosia?
mogliedaunavita
l’ironia era stata colta e proseguivo io, luna cara, che lo sai che le parole mi s attaccano una all’altra. l’uomo ha sfacchinato certo e ci mancherebbe. che me lo son portato a fare sennò? non smettere di essere ironica. mai.
Scribacchini
;-))))
Baci. Kat
mogliedaunavita
tu qui sei un regalo grande. io ho una lettera di risposta. accuratamente riposta, vi abbraccio forte
Mammamsterdam
Io da G. e le cane ci sono stata con e senza maschi e la differenza si vede e si sente e lei è una cicerona magnifica che dovrebbe farne un mestiere. E a Torino, se torno a vivere in Italia e mi trovo un lavoro, ci vengo ad abitare. Se poi avesse il mare, meglio ancora.
mogliedaunavita
vero. manca il mare, ma il fiume è lungo e la liguria è vicina. torni? torni? o almeno ci pensi?
sabrina
Sei di una bravura stratosferica! E io ho rivissuto tutto. Grazie.
Tu, Torino, Le Altre.
Baci al gianduia.
Ps: io il bicerin l’ho bevuto bollente, al cafè torino ed è stato subito principessa sissi..
mogliedaunavita
principessa sissi! mi ha fatto tanto sognare g, raccontandomi delle scalinate principesche di palazzo madama. quando ci tornerò che lo farò, farò la principessa anche io.
a torino basta togliere una i. torno
twostella
Io che a Torino ho studiato, nel tuo post un po’ di cose le ho spuntate …
ma mi sono resa conto che nella mia lista mancano il Valentino, la Mole, il bicerin … devo rimediare … sarà che con i tuoi occhi ho guardato meglio Torino 🙂
ps W l’uomo valigia, gentilissimissimo!
mogliedaunavita
conoscere te e starti a fianco sul taxi diligenza è stato uno spasso. le coincidenze poi…;)
Eleonora Baldwin
Ciao Silvia,
come posso contattarti per inviarti un invito web e comunicato stampa per un evento che stiamo organizzando su Roma e che vedrà come primo ospite della serie Gabriele Bonci?
Eleonora
[email protected]
yetbutaname
sono trentaquattro anni che non vado a Torino
quasi quasi
ciao
mogliedaunavita
togli un quasi, togline due e vai. ciao yet.
Alessandro Boggiano
Hallo sistah…
che bel racconto e strano, visto che sto meditando di tornare a Torino prossimamente…
Miss your voice. 🙂
Alessandro Boggiano
perché non c’è anche l’accesso con wordpress, così ti ricordo che anch’io ho un blog? :-)))))
mogliedaunavita
c’ha ragione, lo sparso ha modificato per semplificare ma ha tolto troppo. blualessandro, ti conosco mascherina! (e che bello sapere che sei qui)
mogliedaunavita
non meditare, vai! e fatti il lungo po di corsa, quello che non mi sono fatta io…
Patrizia
ma come è stato bello conoscerti!