prego, accomodatevi (e invadete pure)
e scusate le buche, le ho lasciate in disordine.
faenza è la mia città. famosa per la ceramica, sara errani, davide cassani, la toro rosso e il puzzo all’uscita dall’austrada. lo so, come ogni mamma sorrido ai difetti.
ma guardate i cassetti pieni di colline e di pescheti, spostate le foglie degli alberi dell’actinidia e cercate negli armadi, troverete i creativi, i musicisti e i poeti. a volte sono nei sacchi con la naftalina, ma se li indossate, vi accorgerete che stanno ancora bene addosso. devono solo ritrovare la strada. diventare sociali. più sociali delle cooperative e prendere la strada della mutualità.
tutta questa premessa per dire che quando mostriamo la nostra casa a un ospite, tutto ci sembra più bello, ritroviamo il motivo per cui la amiamo, questa nostra terra e diciamo: vedi com’è bella? nessuno come chi la vive può raccontare le piazze, le strade e gli angoli di polvere. ecco perchè Invasioni Digitali sono una piccola rivoluzione, che abbiamo portato anche a faenza. l’arte, la cultura e i musei al di fuori dei grandi circuiti, mostrati da chi li abita, da chi li vive, da chi li vuole condividere.
il percorso di sabato 27 aprile è stato questo: Il museo carlo zauli, la casa del disco, il nove100 caffè. partendo dal caffè e cornetto, naturalmente. uno spazio libri e sangiovese che mostra ogni mese un artista diverso. che ogni settimana si contamina di nuove iniziative.
e poi la casa del disco. un negozio che funziona a corrente alternativa, discografica, 33 giri, cd, sorrisi e puntine, ve lo ricordate il suono della puntina su un lp? non è arte? non è poesia?
e infine matteo zauli e cristina casadei, che ci hanno accolti nella casa del ceramista che ha cambiato il destino di faenza negli anni ’70, facendo diventare la piastrella un must, perchè lo scultore quando crea, non lo sa che sta facendo arte e se gli viene in mente una piastrella che possa diventar pavimento e fabbrica e lafaenza, non lo sa che sta facendo storia.
il museo a lui dedicato mostra il suo percorso e ne indica altri agli ospiti della residenza d’artista. lasciatevi catturare dalle storie che racconta
ps
ho incontrato ovunque cittadini distratti, disinteressati al patrimonio artistico della propria città, si riempiono album fotografici con immagini di mondo e non conoscono il circondario. viaggiare è soprattutto sentire. e ovunque possiamo sentire.
la mia città non è davvero ancora pronta al digitale. a quello terrestre forse, al web arriverà seguendo la moda. (e il nepotismo colpisce anche la partecipazione agli eventi, è accertato) l’importante è aver mostrato la strada e grazie al giornalista inviato del resto del carlino per l’interesse e al fotografo che ci ha immortalati a futura memoria.
eravamo noi e ci crediamo tanto.
questi alcuni scatti instagrammati, igersizzati e postati su IG e se cercate #invasionidigitali troverete una invasione di immagini, filmati, twet e post. leggetene qui e qui
e i vine, immancabile
ceramica, faenza, guida di romagna, invasioni digitali, museo carlo zauli, percorsi, turismo, viaggi, vita da social
Alessandra
Faentina lontana , quando leggo cosi’ di Faenza sento i bisciolini nello stomaco, mostrero’ orgogliosa ai miei amici toscani boriosi questa iniziativa.
Un abbraccio alla mia Faenza
mogliedaunavita
quante cose ci han copiato i toscani! dalle colline al sangiovese ;D torna a casa alessandra! ;D
Sabrina
Non è la mia città, ma la cugina. E ci ho fato il liceo. Gioie e dolori dell’adolescenza. Faenza l’e propi bela, bela cumpegna te, la mi bela burdela. At voi un be’!
Buonanotte.
mogliedaunavita
ce la gireremo un pezzetto alla volta. io e te