al muro

ti metterei

anzi

io te la infilerei proprio in quell’orello che si apre per far cagate, la bomboletta spray,

che di sporcare muri sei capace, nè arte nè parte.

io te lo farei pulire con la lingua bagnata nell’ammoniaca, il muro, per come lo hai ridotto

senza giudicarti, solo per punirti.

che non credo si possa scrivere sui muri la propria sofferenza, inadeguatezza, impossibilità a relazionarsi, voi non mi capite, solitudine e povertà

che solo la povertà di pensieri e di intenti può rendere la cosa pubblica inutile. e non pensate di esser sboroni rivoltosi, gli sboroni rivoltosi che usano bombolette, al massimo, finiranno all’opposizione, con il parrucchino, sempre che non siano al governo, o segretari della lega

e scriver sui muri cosa, frasi sconnesse, scarabocchi, segni a delinquere.

tutto questo ti farei fino a mormorare il significato di ciò che hai scritto, con un ghigno soddisfatto: purè, ai’ho chéra (poverino, ho piacere)

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fossestato almeno un bacio, una poesia, un tiamo perduto per strada.

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ecco, mi fermerei a leggerla, una dedica di lontana memoria e anche a sperare di esser la destinataria, scuotendo sempre la testa in segno di riprovevole considerazione, ma con le labbra messe a sorriso e il cuore a  nostalgia.

 

 

grafitari, imbecilli, murales, percorsi, scrittosuimuri, spray

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