lom a mérz
calzoni lunghi e caparele, corrono i bambini per i campi di febbraio
sui solchi gelidi e secchi, raccolgon sarmenti da portar nell’aia e quando si avvicinano a casa
fanno a gara a chi raggiunge prima la finestra, l’alito caldo, un disegno al dito, un sole, una faccia, una parolaccia
è la festa dei fuochi quella che porta dall’inverno alla primavera, quella che per devozione si celebra nei campi di tutta la romagna. si fa merenda con pane, burro e zucchero, con castagne bollite e pestate, bagnate di zucchero e saba e poi si corre di nuovo, che poi arriva la sera e si deve ballare e cantare e cuocere al fuoco
fino al 3 marzo potrete partecipare a decine di eventi e incontri dedicati a “lom a mérz”
che ritorna nella romagna dei riti, delle devozioni e del sapere contadino
non credo che incontrerete ragazzi con la capparella a raccoglier sarmenti.
però, se li trovate chiusi nelle case calde, davanti a un computer o a un videogioco, ma anche in una palestra a respirar sudore, prendeteli per mano e portateli, mascherati da campagnoli, davanti al fuoco che simboleggia il ritorno alla luce della primavera, che scalda le mani e colora le facce. son sicura che si divertiranno come bambini.
sono turista della mia terra, che se la guardiamo con gli occhi di chi la vede la prima volta, vediamo solo i ricci e sentiamo solo i profumi e della romagna ci innamoriamo
io, il mio fuoco, cerco di tenerlo sempre acceso, che senza mi si fredda il cuore.
(sono io stessa il ciclo di me stessa e -la luna e i falò- è il mio libro del cuore)
contadini, fuochi magici, lon a merz, romagna mia, tradizioni, tradizioni popolari
LA LUNA NERA
brava che me l’hai ricordato: stasera falò nell’orto! io le rivoglio queste tradizioni che ci ricordano quanto siamo un tutt’uno con la terra. i riti sono importanti, lo diceva anche la volpe al piccolo principe “se gli uomini del villaggio portassero a ballare le ragazze in una sera qualunque, come saprei riconoscere la notte in cui posso visitare i loro pollai? ci vogliono i riti”. vado a memoria ma il succo era questo. grazie per fare opera di divulgazione di questi eventi, ricordi e necessità di riappropriarsene!
mogliedaunavita
grazie a te, tesoro. grazie a te
Francesca
che bello fare i turisti a casa propria, se vieni a Ravenna ti faccio da guida! 😀
e grazie per avere segnalato questa tradizione, ciao
Francesca
mogliedaunavita
me l’hai promesso, a giugno verrò, che mi piace la luce fin’oltre la sera e le suggestioni che crea