tresigallo, la città metafisica

tappa programmata da subito, che non ci si passa per caso da questa città, così ben posizionata nella via del mare tra le valli e ferrara.

attirata da foto altrui che mostravano “sogni” e altri palazzi imponenti e geometrie precise ho scoperto, solo andando a cercare, essere la città dove il razionalismo ha preso casa e progetto diventando capitale di questa visione.

l’architettura

peccato lo si associ al fascismo, il razionalismo.
perché si sporca un’idea umanitaria e utopicamente grandiosa:
costruire pensando al territorio e alle persone, in funzione del benessere di ciascun individuo all’interno di una collettività.

era di tresigallo edmondo rossoni ministro dell’agricoltura e foreste dal ’33 al ’39, anarchico, socialista, anima inquieta, perfetto rivoluzionario (cit)
e il suo progetto mirava a costruire la città modello del sindacalismo integrale, dove datore di lavoro e lavoratore, vivendo l’uno per l’altro diventano grandi e benestanti insieme. (oltre al link su rossoni, approfondire sui grandi del razionalismo: le corbusier, gropius, dies van der roe)

partiti da comacchio comodamente all’ora che ci pareva, pedalando su una strada dritta con scorci piacevoli e un traffico da mandare a quel paese, siamo arrivati in città in un’atmosfera mezzogiorno e mezzo di fuoco. incapaci di abituarci al riverbero bianco ecco due bar, poco lontani l’uno dall’altro (ma perché in una città i bar devono essere così vicini lasciando scoperte aree intere?)

cosa fare nella città meta-fisica

il mio radar per le cose da preferire ci ha portati al bar centrale e davvero, abbiamo bevuto il caffè migliore da qualche tempo in avanti.
torrefazione krifi, aroma davvero superbo, barista gentile, ombra rigenerante.
ci guardiamo in giro. non c’è anima viva. diamo un altro sguardo, un paio di ragazzi, distanti tra loro, molto giovani, macchina fotografica e faccia concentrata, un signore al tavolo dell’altro bar, un altro ragazzo.
pochissime le auto, ma biciclette appoggiate a colonne, a muri a piloni, come la mia.
non c’è altro, solo tanto sole, tanto marmo bianco, tanto dove lasciar andare gli occhi. e allora parto alla ricerca dei punti sulla mappa, sono 25, so già che non convincerò pà a cercarli tutti, fosse per lui si sarebbe fermato al caffè.

ecco cosa fare a tresigallo: dedicarsi a una personale caccia al tesoro da fotografare, perdersi nel nulla, immagazzinare le immagini alla voce “posti strani ma veri”. fossi in j.j.abrams ci verrei a girare una serie tv, perché c’è un’atmosfera pazzesca alle 13 di un lunedì di maggio, una energia potente e non mi stupirei se fosse davvero questa una dimensione diversa da quella reale.

la via del mare
isole che spuntano
arrivati
appena entrati in città, il primo monumento, l’arco di trionfo razionalista
sant’apollinare e labianca
il bar centrale, ottimo caffè
il porticato e la bici
il sagrato
prospettive e una bici
più marmo e colonne che gente
piloni come indicazioni
la casa del fascio
fatiscente e affascinante, arretrato rispetto alla casa del fascio per non togliere importanza
una ferro finestra del bar roma
domus tua, la sala da ballo degli anni ’30
attirata dai sogni, icona (spogliatoio del regime, rifugio per sfollati, ora urbancenter)
nata come casa dei balilla, poi casa della g.i.l. ora è biblioteca comunale
asilo parrocchiale
rossoni portò la grande opera lirica in città
ingresso cimitero monumentale
rossoni (un po’ di idropulitrice ci vorrebbe)
fiamme e marmo
la tomba di sua eccellenza
prospettiva d’uscita
piazza della rivoluzione e qualche auto che ci fa stranissimo vederle
la fontana con le gazzelle
il ponte a finale di rero, ci rimettiamo in viaggio verso ferrara

bonus turista

pedalando sulla strada che entra in città, a destra, un palazzo imponente, lavori in corso, operai sotto il sole stanno parlando. freno e mi fermo, che sono geneticamente curiosa e do’ da dire allegramente a tutti.
bello, cosa diventerà? la gentilezza, l’orgoglio, la voglia di mostrare del capo cantiere è andata oltre ogni mia immaginazione.

non solo ci ha invitati a entrare e a vedere, ha telefonato all’assessore al turismo che ci ha guidati alla scoperta del sorprendente palazzo pio, costruito nel 1500 dal duca d’este, mattoni pieni faccia a vista, chiuso da tempo, acquistato finalmente dal comune e ora in via di ristrutturazione conservativa con l’aiuto di fondi europei. la struttura monumentale, le torri, gli affreschi e le sale potrebbero diventare centro culturale, museo, luogo per eventi.

bicicletta, tresigallo, viaggi in bici

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