scusate il francesismo (croque monsieur)

croque monsieur è il nome del toast che è entrato nella nostra vita durante le scuole medie dello sparso. non ho un buon ricordo del periodo scolastico dello sparso. a parte la materna e la prima elementare una serie di vicessitudini mi ha portato a considerare la scuola una casualità, puoi essere fortunato e capitare un una classe straordinaria, puoi essere sfortunato e capitare in una classe che cambia maestre come si cambiano i lenzuoli o in cui le maestre fanno a gara a chi nega di più…a parte ciò, la scelta di michi di fare le medie al bilinguismo ci ha portati a conoscere una insegnante di francese tremenda ma geniale. tanto geniale da tenere per tre anni dei corsi di cucina francese ai bimbi. e allora farina, uova, burro e biscotti di frolla, cacao e burro e tartufi e finalmente pane in cassetta, emmental francese e croque monsieur. amore al primo morso. uscito da scuola lo sparso correndo mi viene incontro e fa: – mamma oggi abbiamo mangiato un panino con le briciole buonissimo! posso fartelo? è stata la prima o la seconda volta che michele ha cucinato qualcosa senza che io potessi intervenire, perchè stava facendo qualcosa che io non avevo mai fatto. due fette di pancarrè, grandine, della nota marca mb, un pezzettone di emmental francese, prosciutto cotto di praga o un cotto saporito. fra le fette di pancarrè mettere una fettona di cotto e  una fetta sottile di emmental, coprire con l’altra fetta di pancarrè, poi col tritatutto sminuzzare finemente il restante emmental e metterlo sopra al toast. posizionarlo sotto i grill caldo,  o in un fornetto piccolo e cuocerlo fino a quando le briciole di formaggio si sciolgono in un morso godurioso.

ecco quello che ci è rimasto delle scuole medie. insieme a una ricetta di pasta frolla e di tartufi. insieme alle feste di fine anno, dove le bimbe truccatissime intonavano canti e improvvisavano balli,  agli inviti delle insegnanti a iscriversi alla scuola alberghiera e allo scampato pericolo che la scuola alberghiera non sarebbe certo stata per lui.ci è rimasto un croque monsieur, che noi chiamavamo toast con le briciole fino a quando non abbiamo scoperto il suo vero nome e abbiamo ricominciato a prepararlo, togliendolo dall’armadio delle cose accantonate e cominciando a litigarcelo da quando sparge il profumino in cucina…

io volevo anche una foto col morso ma il fotografo con la bocca piena ha detto che era già troppo freddo così e che la foto col morso veniva rimandata al prossimo crok!

francia, ho una fame!, mio figlio, panino al volo, per sport, spizzichi, toast

Commenti (18)

  • Sai che i miei hanno un aggeggino per i croque monsieur che prima o poi ruberò: si tratta di una piastra che si chiude a libro, con quattro conche in cui posizionare il pan carrè, farcirlo, e poi coprire con una seconda fetta…la piastra si chiude e sigilla ognuno dei quattro toast.

    Non ci sono le “briciole” sopra ma il concetto e la bontà sono gli stessi…

    • sai che l’avevo anch’io quell’aggeggino Virò? adesso uso il fornetto che presi secoli fa con i punti della mulino bianco, lo scalda brioches. non potremmo rinunciare alle briciole sopra! però la crosticina che si forma nella sigillatura del triangolo me la ricordo …e adesso mi è venuta voglia di riassaggiarli!!!

    • dovresti profe! li sorprendi con una lezione di napoletana squisitezza e spieghi loro l’importanza di arrivare alle radici. il latino è una nostra radice, la cultura del cibo è un’altra radice…dalle radici partiamo e raggiungiamo il cielo. che poi sia latino napoletano friulano o americano…o toscano da fumarsi!

  • ps te l’ho detto che scrivi da dio? che pensi da dio? e che ho le tue stesse difficoltà con le abitudini che mi commuovo con de andrè ma non so che canta Morgan e che la prossima volta vado sul sicuro e non mi faccio incantare a far quattro figli? ah no? non te l’avevo detto?

    • enza! cosa diavolo fai sveglia alle 5! D’io penso che esageri…mi confondi, ho riletto per avere conferma che i tuoi ormoni sono esagerati e ho visto un sacco di refusi che la “redazione” non ha visto! de andrè, sergio endrigo, guccini mi commuovono ancora, alberto camerini mi mette ancora un’allegria contagiosa e vorrei sollevarti per un giorno dalla fatica di 4 filgi, così la smetti di dire che non lo fai più… (e poi ti manca il masssschio)

  • buongiorno mondo!!!! vedo che la domenica mattina si comincia presto a “spignattare” tu e altre tue colleghe di blog mi avete infettato di blogghite acuta vi leggo e faccio miseri tentativi di emulare le Vs: gesta culinarie:oggi con questo francesino ci riusciro’. grazie per le idee e grazie per come scrivete :baci baci !

  • A tuo figlio è rimasto delle medie molto piu’ di quanto è rimasto a me.
    Ricordo 3 anni d’inferno con professori maniacali che sgomitavano ognuno ritenendo la propria materia, che fosse italiano, ed. fisica o tecnica l’unica e imprescindibile per aver successo nella vita e ti trattavano di conseguenza se non ricambiavi l’ossessione.
    Ricordo una prof. di tecnica dire a mia madre con aria schifata “inutile anche solo iscriverla alle superiori, non andra’ da nessuna parte” ( ho finito il classico in maniera eccellente e mi sono laureata con un gran buon voto, fortuna che non le demmo retta eh…)
    Ricordo la difficolta’ di seguire il filo conduttore di lezioni di inglese che, in tre ore a settimana, pretendevano di farci stare laboratorio linguistico, lettura e schede di libri, momento dedicato all’arricchimento del vocabolario, angolo della cultura e del vivere anglosassone col risultato di non aver fatto una di queste singole cose non dico bene ma in maniera passabile.
    Concordo che la scuola di base è questione di fortuna: se ti capita un professore che sa quello che fa, lo ama senza esser maniacale e lo sa trasmettere basta davvero un minimo di forza di volonta’ per andare bene (ok, questo ragionamento non vale per me in relazione alla matematica ma è un altro discorso).
    Fortunatamente al liceo ho “inforcato” parecchi prof. d’eccellenza e grazie a loro e solo a loro ho avuto la convinzione e le basi per affrontare l’universita’.
    Passando all’attrezzino per toast francesi: è stato mio fido compagno per tutte le case che ho girato quando ho studiato e l’ho lasciato in eredita’ ai miei ultimi coinquilini.
    Non ci facevo “toast con le briciole” ma semplici toast di cui adoravo la sigillatura e ci scaldavo anche la singola fetta di pane (quella ai cereali della mb, alta) e poi la rosicchiavo a mo’ di roditore godendo le parti piu’ secche e schiacciate e quelle piu’ morbide.
    Bei ricordi…

    • ahahah, claudia! mi ti immagino rosicchiare le crosticine, cosa che adoro anch’io! arrivo a bruciare appositamente le cose per potermelo concedere. adesso ti dico una cosa ma tu non l’ascoltare. quando il tuo piccolo andrà alla materna guardati le spalle, quando andrà alle elementari guardati le spalle, quando andrà alle medie guardati alle spalle, quando andrà alle superiori guardagli alle spalle. un bacio a te e uno al pancione.

  • ci dev’essere qualcosa che non va se mi “arriva” solo il 1 marzo il tuo post del 27 febbraio.
    ci dev’essere qualche altra cosa che non va se alle 10.15 ci sono già commenti delle 12.46 fino alle 18.32.

    …dicevi di non essere sicura di sentirti a casa: avessi traslocato dall’altra parte del globo, senza accorgertene?

    tostando, tostando tutto puà succedere…

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