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sarà di nuovo mercoledì

giorno di mercato, di ambulanti che con il sole e con la pioggia preparano i banchi, mostrano la mercanzia, giorno di comari che si pettinano a festa e si preparano per fare il giro. mercato grande a lugo, sempre stato grande, ancor più importante quando non c’erano centri commerciali a riempire le piazze. giorno di sensali davanti al barmarcello, radunati a capannello. si fissavano i prezzi della frutta, dei terreni e anche delle signore che passando, lasciavano un scia di desideri. giorno di mezzo il mercoledì. giorno di babbo per me. un babbo che del mercoledì aveva fatto giorno di camicia azzurra e cravatta. tirato a lucido usciva presto per tornare alla mezza, col pesce fresco, sempre. mediatore e adulatore il mercoledì era il giorno per mettersi in mostra e fare il fischio alle signore. per concludere affari e fare la spesa nel mercato del pesce. è cambiato il mercato. in tutti i sensi del termine. sono cambiati il modo acquistare, di contrattare, le facce e i colori degli ambulanti, sono diverse le facce di chi compra, i prodotti venduti, sempre più simili fra loro. sono meno i mediatori davanti a un bar che sembra spoglio ora,..  un giro con il babbo al mercato ed ecco la verità lampante. la gente ha paura dei vecchi e non vuole vedere la fatica del camminare piano.la gente ha paura dei vecchi e delle malattie che non conosce. la gente evita e critica e disapprova.  me lo porto addosso col braccio attorno a me. gli compro caramelle come faceva con la bambina che gli teneva la mano. non sei un peso babbo. non fa niente se non sai chi sono, io lo so bene chi sei tu. e la vedo la tua faccia che non sa dove ma sorride a tutti e tutto. chi ci incrocia  ci guarda con aria di rimprovero. si scansano. sento sussurrare ma perchè non usa una carrozzina, ma perchè non tenere in moto i piedi? e il buon senso? ci fissano proprio babbo, come si fissano i fenomeni da baracconi. incrocio un tuo vecchio amico e non ce la fa a salutare te. saluta me ma …con la faccia trita, frettolosa nei modi. togliamoci il pensiero e la vista di un novantenne demente. non fa niente. io posso sopportare il peso. è passato il momento dell’impotenza. ora so che posso fare qualcosa. posso godermi il mercoledì col babbo. fare un giro di mercato. comprare una pizza fritta e riportarti in macchina, che resta sempre e, come sempre, il posto dove preferisci stare. dove ritrovi le parole.  metto in moto. vai piano. chiudi la finestra. andiamo? e sembra che tutto torni ad avere un senso.

la mia settimana è scandita dai mercoledì. e va bene così.

oggi la ricetta è quella del medico di medicina uomini. non mi piace. ma spero di poter tornare mercoledì a fotografare il mercato e farmi guardare da tutti col babbo appresso.

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