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XXVII

ho abolito le maiuscole dalla mia calligrafia nel web. ne sono rimasta scioccata (dalle maiuscole intendo) perchè per la netiquette scrivere in maiuscolo significa urlare e io non voglio urlare, non consapevolmente almeno. però questo numero rende l’idea. solo in maiuscolo rende l’idea.

XXVII anno di matrimonio. cazzo. un numero importante. sembra ieri, no. non sembra ieri. troppe parole, troppe cose, tanta roba.  troppo spesso ci guardiamo in cagnesco, troppo spesso ci scontriamo e vomitiamo parole ma poi, ci guardiamo in faccia e scoppiamo a ridere di gusto. ancora. e allora vanno bene i ventisette anni chepalle, mano nella mano, mi sopporti? a volte si. passo dopo passo, pasto dopo pasto, un cucchiaino di citrosodina ad aiutare, un digiuno ad alleggerire. progetti di vita ancora da portare a termire, progetti reali vicini. dobbiamo smontare tutto il garage. fai posto. vieni al mare con me? mai. mi sopporti? adesso no. e ancora quel tormentone che ci assilla “quantisholdi” non bastano mai. non ci sono mai. li buttiamo sempre. oggi è il 27 – anno di paga – con 24 mila baci scalo l’acconto.

…e poi c’è una cosa che funziona sempre…a raccontarselo l’amore arriva…

e lo so che mi leggi e che ieri sera hai mangiato in cucina da solo, forma e crackers, un liuk per finire e sei andato forte e hai sorpassato a manetta e hai spento inavvertitamente tutti i mac e hai fatto l’alba a registrare e tanto ci vediamo domani e io mi sono fatta portare a spasso dal nostro sparso (che se sapevo che gli spermatozoi hanno la data di scadenza te lo facevo fare appena sposati un figlio! invece di passare 7 anni zingari…) mi accon-tanto del nostro ragazzo diversamente puntuale e dei miei 27 anni dietro le sbarre…o davanti…

anniversari, lamentiamoci, ma-rito, marito, matrimonio, mio figlio, vita

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