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pedalando verso su

vorrei che i miei occhi potessero fotografare l’attimo e trasferirlo su carta nel momento in cui una situazione mi colpisce. solo così potrei raccontare una domenica passata a pedalare da una collina all’altra. strada morbida, salita lenta, partita col sole e temperatura dolce più immaginata che reale. con il ricordo del sapore di un certo formaggio, di una frittella di mela. il freddo l’ho sentito subito. nel naso e nelle gambe che non mi sono ancora rassegnata a coprire. ho pedalato seguendo l’indicazione firenze 102, passando terradelsole, dovadola, roccasancasciano e finalmente portico. ho mangiato un tortello alla lastra, ripieno zucca e patate, ho assaggiato caldarroste e miele di castagno, caldarroste e miele di ginestra, ma ho comprato miele di acacia che è sempre il mio preferito. un chilo sulle spalle, due col formaggio che non potevo lasciare ad aspettarmi un altro anno. ho fatto un giro veloce e scoperto che anche quest’anno niente frittelle, (politici non capite come al solito una cippalippa), che le signore non potevano far banchetti fuori casa. ho scoperto la meraviglia dell’albergo diffuso, che non vedo l’ora di provare, ho visto mantelle di lana bellissime che tornerò a cercare. borse di pelle cucite a mano e un albero di nespole già mature. mi sono fermata a rocca e ho ritrovato la trattoria con le sfogline, quella che piaceva al babbo che per non lasciar nulla nei piatti si metteva in tasca gli avanzi, ci tornerò a mangiare?

ho visto sei ciabatte piene di piedi dondolare da una panchina, un cestino dei rifiuti colmo di tutto con nessuno intorno, una porta che invitava a entrare e scale da scendere. ho visto un chiosco con le bariste veloci a lavorare e un campo che sembrava pronto a far atterrare gli alieni. ho visto un cartello che piacerebbe alla lega e la partenza di un sentiero lungo lungo. ho visto manifesti che denunciano miserie e solitutini reali, ho visto un cacciatore col fucile in spalla

e poi ho visto un filare di meli con tanti frutti a terra. mi sono fermata, ne ho preso uno e l’ho mangiato. pensando che pedalare in mezzo a filari di meli e kiwi per 95 km in una domenica d’autunno è una fortuna per chi se lo può permettere.

le mie ricette

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