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gelo di primavera

in arrivo dalle regioni polari. allerta meteo. guardo fuori e mi preparo a poltrire. mai sofferto tanto il freddo. poi mi alzo e c’è il sole ma effettivamente tira vento. volevo andare in bici dal dentista. ma troppo freddo e troppo vento e la fatica e prendo la macchina. poi anche il giorno dopo sole ma…hanno detto che il vento gelido spazzerà la parte orientale e allora mercato in macchina. e invece il sole scalda. certo c’è escursione termica ma la notte sto sotto il piumone, di giorno posso godermi il sole. e allora mi decido ad affrontare la mattina di corsetta leggera. e penso che mi sono negata almeno tre mattine di benessere per colpa di qualcosa che doveva arrivare e invece no. o non così tanto. e ripenso alla ragazzina che dormiva nella sua stanza diventata singola. dormiva di quel sonno fatto di occhi chiusi e di orecchie aperte, di luce spenta per non farsi vedere a leggere da mamma e babbo, che la guardano dormire e si bisbigliano soddisfatti: “questa viene su bene, non ci farà preoccupare come l’altra”

la bambina ascolta e dentro scoppia di felicità per quel complimento rubato. in quel momento mi sono coperta col lenzuolo della brava ragazza e non l’ho tolto più. per non far torto a mamma e babbo. il condizionamento non mi è mai piaciuto. ma ci sono cresciuta come con un fratello che ti parla dentro.

hanno detto che pioverà domenica. ma io domenica ho intenzione di andare a quel paese.

figlie, genitori, lasciarsi condizionare, le mie ricette, primavera

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