e così sia

chiamatemi biba, dada, znèina

fatemi accendere una sigaretta, apparecchiare la tavola, mangiare razza con la maionese, ascoltare ogni gr1 che la radio manda in onda, andiamo, guido io. ma per favore fatemi sentire la voce

che dove vi penso siete. accanto a me. o nella casa che ci ha fatto famiglia. e nelle canzoni della romagna e negli uffici della banca e della posta e a tavola, ogni giorno. che non si allontana mai troppo il ricordo, ma è la voce che manca. sono i sorrisi e le frasi che me le dico ma le vorrei sentire a viva voce.  è ogni giorno la commemorazione. oggi si vada a portare il saluto ai conoscenti e ai parenti lontani, trovando un attimo di tempo. ma a quelli vivi. che non ha senso sentirne poi la mancanza. siamoci adesso, senza pippe per favore e senza egoismi di superiorità.

babbo, dada, le mie ricette, mamma

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