liberiamo una ricetta: zuppa d’inverno

keep-calm-and-socc-mel-5e lo sappiamo che non vi bastano quelle che vedete in tv, quelle che leggete nei quotidiani, quelle sui social, quelle in parrocchia, quelle di quei gran fighi di masterceffo, anche quelle che avete strappato dalle riviste del 1954 dell’ambulatorio medico oramai hanno stancato. oggi si libera una ricetta che dalla mia tavola passerà alla vostra. una ricetta di casa, con le motivazioni per cui, questa e non un altra e, se avrete la voglia di provarla e di dirmi che l’avrete provata, sarà come se fossimo insieme a tavola.

oggi a blog unificati si libera una ricetta.

non sarà una ricetta fighetta. è una ricetta semplice, per un pranzo fra settimana, in un giorno di gennaio, nebbioso e freddino. una ricetta di stagione e con dentro delle verdure che in casa guardano storcendo il naso (i miei uomini almeno)

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il perchè della verza (brassica orelacea sabauda)

è di stagione, ha un costo contenuto e grazie alle elevate quantità di vitamina A, C, K, minerali quali potassio, iodio, calcio, ferro, zolfo, è molto utile come antinfiammatorio, disinfettante e diuretico naturale. importante è tuffarlo in acqua bollente e cuocerlo per non più di 20 minuti

l’acqua bollente salata serve a mantenere il colore acceso e la cottura non lunga ne preserva le caratteristiche. una cottura più lunga lo renderebbe indigesto.

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zuppa d’inverno (per tre)

cavolo verza 7 foglie esterne

di un porro la parte più verde,  (tenete la base bianca per la frittata)

due patate bianche

sale – rosmarino – aglio se piace

gramigna o pasta mista o maltagliati

 

parmigiano, peperoncino, (gruyere per me)

fotodicevo che non piacciono i cavoli ai maschi di casa e allora col tempo ho imparato a fregarli.

ho imparato che allo sparso posso servire quasi di tutto se ci metto parmigiano grattugiato come se piovesse e al grande, suo padre, accade lo stesso se metto peperoncino come se piovesse. allora prendo il cavolo verza,  le foglie  esterne, un porro, due patate, uno spicchio d’aglio (ma non è obbligatorio) due aghi di rosmarino e un pizzico di sale. metto la pentola sul fuoco con acqua fredda e quando bolle immergo le verdure tagliate, senza olio e senza soffriggere nulla. salo, faccio andare per 15, 20 minuti al massimo fino a quando le patate (tagliate fini) non sono sfatte. poi passo col minipimer per rendere meno riconoscibili le verdure. e nel verde metto la gramigna  (è ottima anche con il farro e l’orzo, da un punto di vista nutrizionale  anche meglio sarebbe) quando la pasta è cotta faccio le porzioni e aggiungo le polverine magiche e l’olio extravergine di oliva crudo. proprio ieri sera l’uomo ha detto: questo brodo è speciale, non dirmi cos’è.

io dico solo che una zuppa calda ha lo stesso effetto di un abbraccio, è come infilarsi a letto e trovare piedi caldi ad accoglierti, è la boule che ti porti sul pancino quando ti senti strano, è mamma che ti ascolta mentre racconti che c’è quel ragazzo che ti piace ma non sai se piaci a lui. la zuppa calda monocolore è ancora più buona, rassicura e ti fa credere che tu sei il colore che manca per esser perfetta.

keep zuppa calda e socc’mal

Le storie sono per chi le ascolta, le ricette per chi le mangia. Questa ricetta la regalo a chi legge. Non è di mia proprietà, è solo parte della mia quotidianità: per questo la lascio liberamente andare per il web“.

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