il cambio di stagione (muffin alla zucca)

avevo dei bellissimi vestiti di perfezione che indossavo spesso con arroganza. mi guardavo allo specchio e vedevo quella che ero. buona, brava, giusta. ottimista e piena dell’entusiasmo del fare. ora il riflesso che intravedo è diverso. mi spaventa anche, perchè non sono capace di riconoscere i pensieri che sento e li allontano. però davvero in questa stagione che sta arrivando non c’è posto per i vestiti stretti. devo star comoda, accoccolata dentro me stessa o spalmata addosso agli altri non lo so, di sicuro gli scatoloni di cose che non metterò più si stanno riempendo. mi voglio dare adesso una seconda possibilità. che tutti hanno diritto a una seconda possibilità e il primo novembre a tavola con mio nipote, sua moglie e la piccola nuova venuta c’era anche tutto il resto della nostra famiglia che la seconda possibilità la stanno vivendo altrove. e non voglio più vestiti di perfezione ma di comprensione.

poi se lo sparso mette il coltello nel rullo per i tagliolini e spacca tutto per inesperienza e rischia di farsi male e mi telefona e me lo racconta mesto… perchè cavolo gli urlo tanto? l’avevo fatto anche io lo stesso errore prima di lui…sembra che i vestiti che ho indossato per anni mi si siano tatuati addosso.

devo dare anche una seconda possibilità alle relazioni, ai sorrisi di circostanza, alle parole che sento lontane e a chi evita di approfondire e a chi alla fine aveva solo bisogno. adesso le foglie sono gialle, arancio e rosse. l’autunno ha indossato i suoi colori migliori e se la mancanza di luce mi accentua il malessere e la malinconia ecco i colori delle foglie e di certi fiori rosa fuxia che testimoniano che ogni stagione ha delle meravigliose possibilità.

foto orrenda fatta io 🙂 sorry

ho scoperto, con un ritardo imbarazzante, che la zucca mi piace moltissimo. anche solo mangiata a cucchiaini appena cotta in forno o ridotta in purea per i muffin che si sono spazzolati anche le “cavallette”. era una zucca dolcissima, arancionissima e con pasta spessa regalatami da un’amica. quella che ho comprato dalla verduraia era una cosa completamente diversa…ne ho ancora tante di cose da imparare…per fortuna…

la ricetta è questa del 2007 di staximo, io ho solo aggiunto un pugno di pinoli e qualche uvetta. ho mangiato l’ultimo stamattina a colazione e non so se è solo una sensazione ma dopo aver mangiato zucca il mio umore migliora un bel pò! quella della foto l’ho comprata mercoledì al mercato da un verdurino di cotignola che si è raccomandato: se è dolce come quella che cerca mi riporta i semi? le faccio lo sconto. la cosa mi è sembrata tanto onesta. tipo “non so se è buona ma se lo fosse coltiviamola insieme”

attenzione: questa pagina è piena di umori e ormoni di stagione. legggere attentamente le intendenze.

autunno, lamentiamoci, le mie ricette, muffin, stagioni, zucca

Commenti (36)

  • e stamattina si comincia con i brividi, e va bene cosi’ Silvia….

    un abbraccio fucsia di ciclamini, che se non ci fossero loro non so come farei a sopportare il buio dell’autunno 🙂

  • senti, scrivi proprio bene…e ammetto che lo dico veramente a pochi (talvolta dovrei dirlo di piú, lo so, ma cosa vuoi…ho appena saputo che sono nata nei giorni del “dramma e della critica”…ecco cosa era!!! Ma sto imparando a darmi delle pacchette sulla spalla e a dire brava a me, e mi sa che é piú facile dirlo anche agli altri, poi ;-)). Comunque, una cosa di assicuro ci accomuna: anch´io ho scoperto la zucca (hokkaido, quella tonda e arancione scuro) dopo i trenta! Per me tre ricette su tutte: la crema di zucca con la farina di mais dentro (la mia polentina giallo-arancione preferita, contro le fluttuazioni ormonali novembrine), la vellutata della Izn col kreuzkummel e gli gnocchi di zucca con burro-salvia-parmigiano (unico posto dove sopporto il burro non crudo, peraltro). Un abbraccio!!

    • hokkaido. segno. gnocchi li ho fatti ano scorso con la farina integrale, ma devo perfezionare, adesso mi segno quelle che mi dici e la prox sett mi metto al lavoro. mi prendo il complimento ma credo che abbiamo più cose in comune di quel che pensi cara la mia bimba…

  • Allora anche la mia sarà una giornata con un umore migliore: ho mangiato il riso con la zucca!!!
    Vieni da noi, con la nebbia di oggi, non si vede quali abiti indossi e puoi essere solo te stessa, che sei BELLISSIMA!!!

  • non so se ho colto tutti gli intendimenti -che tu sei così brava a nasconderli fra le righe!- ma dolcezza e grinta inesauribili si, quelle le ho colte.
    è una gran bella persona quella che si permette di accogliere i propri cambiamenti senza rinnegare “come eravamo”, perchè anche agli altri permetterà di fare altrettanto.
    dai vestiti ci facciamo rispecchiare, l’abito non fa il monaco. appunto.
    ottobre 2003: svuotai quasi tutto l’armadio da quegli orrendi vestiti che…non potevano essere miei!!!
    ecco a che servono le stagioni.

  • …quest’orologio mi sembra quello di peppone e don camillo: l’ora di roma e l’ora di mosca.

    concentrati:
    se stai facendo il cambio degli armadi…è tornata l’ora… so-la-re!

  • Metti un pile e sopportami mentre ti racconto della zucca che non mi garba (e di tutta una serie di cose che porto indosso come un orpello, perchè alcune cose- a sfilarsele- sembra d’esser poi nudi…).

    • un ti garba la zucca? ti garberà quando sarà il tempo. oggi l’ho mangiata in insatata di cuscus e broccoli. buona pure li. Reb in effetti senza i vestiti che ci eravamo scelti..si sentono tutte le correnti…

  • Ritrovarsi così a leggere queste parole (quando in effetti dovrei pur lavorare) è la buona notizia del pomeriggio.
    Io quest’anno il cambio di stagione non l’ho ancora fatto, avevo tanta voglia di vestiti diversi, invece temo che siano sempre gli stessi, per giunta anche un po’ stretti e lisi.
    Rinvio ancora qualche tempo… ce tempo per imparare ad amare la zucca, per scoprire i topinambur, e fare il cambio di stagione…
    Grazie per questo momento…
    Vero

  • mi piace molto quando le parole si intrecciano alle ricette, come un condimento che armonizza tutto e rende il cibo esperienza personale e condivisione degli smottamenti dell’anima. Verrò qui più spesso

  • se continui così ti propongo al posto di Sandro Bondi.
    no dai, che mi andava ti farti fare una risata che io che ho imparato a leggere tra le righe ho mezzo capito dove vuoi andare a parare e che cosa volevi raccontare con quel tuo modo che mi dispiace è come il vestito tatuato, non si stacca più

    • enza virgola tesoro virgola io faccio da tempo sacchettini con le virgole e i punti e quando ho finito di scrivere li apro sopra lo scritto. facciano loro.
      io non lo so dove voglio andare ma di certo non sono capace di selezionare. in nessun modo, che sia armadio, relazione, affetto. mi si incolla di tutto addosso. cazzo. (no quello no)

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