mi tracolla gennaio
mi addormenta le albe, mi legna le gambe, mi pesa sugli occhi e mi gonfia la faccia. ma come, sembra passato un mese da quando i magi arrivavano e subito ripartivano, senza disfare...
quelli di fine anno, quelli di inizio anno, quelli di nuovo compleanno, quelli che dare e avere danno spesso un risultato inesatto, danno.
non tornano mai i conti. e io ho sempre profonda nostalgia...
e volevo che ci fosse anche questa fra le mie ricette. un piatto di tradizione romagnola, le lasagne di verza, rivisitato in finger food version. (mi rileggo ma non mi riconosco)
insomma. le lasagna...
è il simbolo dello street food partenopeo, la pizza a libretto e io, vorrei esser stata bimba, per le strade di napoli, nel periodo in cui nasceva. mi ci vedo così tanto iobimba affacciarmi in punta...
se ogni giorno potessimo avere alla nostra tavola un musetto come questo quanto ci daremmo da fare per farlo stare bene?
se ogni giorno, prima di fare una qualsiasi azione, potessimo per un attimo...
e allora si è rinnovata la promessa. che non sono capace di dire no, io. ancora sì, senza pentimenti, per iniziare i 30 dopo aver terminato i 29.
grandi celebrazioni, così grandi che pà si è svegliato...
la pensionata è ferma con carrello davanti alla porta automatica del super, mangia una coppa del nonno insieme a una ragazza, conversano amabilmente. una in piedi appoggiata al carrello e una seduta...
chiedo agli sviluppatori di nuove tecnologie di progettare un nuovo sistema da associare al verde del semaforo. una tromba, un richiamo, un alora, oppure un Vai…che muova le menti, abbassi i telefonini...
mappazza
dentro a quel meccanismo per cui se hai la pasta madre devi panificare e se il rinfresco prevede il raddoppio della pasta, io che non butto nulla mai, non posso certo disfarmi di questo esserino...
e niente, nell’armadio hai quella gonna che non metti da almeno 7 anni. e ti ricordi anche la data esatta in cui te la sei messa l’ultima volta. gonna marrone, maglia cartadazucchero, giacchina...